Archivio blog

sabato 23 marzo 2013

Disconoscete il mezzo, non il credo


Fumata bianca. Nuovo pontefice. Nuovo sovrano. Nel mondo si acclama il nuovo Pietro. E guardando quel mare di folla una domanda sorge spontanea all’uomo qualunque davanti alla tivù. Lo merita? La Chiesa , i pontefici, cosa hanno fatto per l’umanità per ricevere tanto calore, tanto sincero amore? Nessuno ricorda la verità o vuole ricordarla. Eppure basta poco. Internet, un enciclopedia, un libro di storia. Hanno perpetrato un delitto imperdonabile nei confronti di un credente. E’ il loro peccato originale. Hanno preso un messaggio fantastico, incredibile quanto semplice (Amore, fratellanza, unione dei popoli, povertà) e lo hanno mutilato, ucciso per tutta la loro storia, fino ad oggi. Come? Sostenendo le crociate, istituendo la santa inquisizione e le indulgenze, soffocando ogni pensiero che fosse in contrasto con la fede, accumulando enormi ricchezze. Hanno ucciso migliaia di donne in un modo orribile, disumano. Quando e come hanno ottenuto tutto questo potere? Precisamente nel 325 d.C. quando un assemblea di semplici uomini, riuniti sotto il Concilio di Nicea , stabilì a votazione la consustanzialità del Padre e del Figlio e la nascita vergine di Gesù. Hanno divinizzato un semplice uomo per ottenere la rivelazione di Dio e , insieme ad essa, un enorme potere che si tramanda fino ad oggi. La salvezza passa per la Chiesa cattolica.
Forse sembra solo un insignificante passaggio di consegna, ma porta con se molto di più. Porta con se una speranza, ormai fioca, quasi scomparsa, che un Francesco sia diverso dai vari Paolo, Giovanni, Benedetto, Pio. Dato che oggi la Chiesa non ha nulla in comune con Dio e il suo amore, all’umanità credente serve un papa che apra le porte della Chiesa, che riveli alla luce del sole ogni cosa, dalla pedofilia agli accordi più segreti del Vaticano. Verranno tutti perdonati se ogni vescovo si dimostrerà veramente pentito per ogni peccato, per ogni ipocrisia, per tutta quella malvagità. La Chiesa deve confessarsi davanti ai propri fedeli, proferire le proprie colpe, abbandonare le ricchezze, la cupidigia, e predicare il vero messaggio. Portare vero amore e aiuto in un mondo dove molti, troppi non hanno nulla.

Matteo Impalà

Nessun commento:

Posta un commento