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mercoledì 7 luglio 2010

L'Aquila chiede aiuto, lo Stato risponde.

Diritti. Siamo uno stato di diritto. Uno stato che concentra tutte le sue forze per garantire la tutela dei diritti del singolo, della persona. ''La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo'', ora non sono io a parlare, è la nostra carta fondamentale.. meraviglioso quest’articolo, perchè io sarei portatrice di diritti non in quanto mi vengano attribuiti da qualcuno, ma perchè sono i miei, perchè mi caratterizzano come persona: esattamente come ho due occhi, due braccia, un naso, così ho il diritto di essere considerata dalla legge uguale a tutti gli altri, ho il riconoscimento della mia libertà personale, il diritto di credere a ciò che voglio o di non credere, il diritto a manifestare liberamente il mio pensiero e via discorrendo.
Se sto zitta in silenzio e vivo la mia vita senza disturbare nessuno, adempiendo i miei doveri di cittadina e svolgendo il mio lavoro (ammettiamo che sono così fortunata da avercelo), allora tutto va bene, sono una cittadina italiana e ho diritti, sono scritti lì e nessuno me li tocca. Ma che succede se il lavoro (magari part-time o a tempo determinato) lo perdo? O se non ho una casa e soldi pochi per comprarne una? O se per via di un terremoto la perdo la casa? O se mi vedo costruire opere devastanti per l’ambiente e per la mia salute? O ancora se decido di scendere in piazza ed esercitare il mio diritto di manifestare contro riforme ingiuste? Succede che qualcosa non va, sono io che non vado più bene, non sono più molto gradita allo Stato e Lui è legittimato a darmele di santa ragione se “alzo la voce e la testa’’. Belle pecorelle rimanete nell’ovile e non disturbate il manovratore, altrimenti sono guai. Non è una favola questa, ma è la realtà, la realtà che si è mostrata palese in quel famoso g8 di Genova, per fare un esempio dei più conosciuti, la realtà che, anche se in modo più soft, oggi migliaia di aquilani si sono visti confermata (avendo avuto già qualche prova nei mesi passati) quando, diretti a Montecitorio per chiedere una legge speciale e la sospensione delle tasse, che da luglio hanno ripreso a pagare, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, qualcuno non ha desistito ed ecco che le ha prese.
Avrete capito la morale di questa favola reale: state nell’ovile pecorelle e sorridete, se state lì nessuno vi tocca, i vostri diritti rimarranno fermi e potrete vantarvi di essere cittadini di uno Stato democratico.
Ma io non la penso così, perchè il problema non sono io, ma un sistema-Stato che mi ha fatta diventare un numerino, che deve stare al suo posto e non creare problemi, presa in giro con riconoscimenti formali che esistono solo se resto dentro linee troppo strette per una persona che chiede di essere persona.
Io vedo un’altra morale: rompete il recinto che hanno creato, fatelo liberando la vostra mente da convincimenti e realtà date ma opprimenti, liberiamoci come persone..
Vincenza

giovedì 1 luglio 2010

Condivido in maniera quasi totale l' ultimo articolo del 28 giugno apparso sul blog , relativamente al problema fiat e in particolare su quanto avvenuto a Pomigliano d'Arco. L'analisi rispetto ai meccanismi di attacco della società capitalista è assolutamente reale , anzi credo che questa sia solo la punta di un icesberg che quando , prima o poi , verrà in superfice risulterà assolutamente devastante . Aggiungo , tra l' altro , che , comunque , non vedo nessuna forma di controffensiva valida rispetto a questa maniera delirante di concepire il mondo del lavoro e in generale di vivere questa società che si affaccia al tero millennio. Torniamo , un pò , ai soliti discorsi, ossia la capacità di trovare un linguaggio nuovo per affrontare le dinamiche che si sviluppano intorno a noi. Mi piacerebbe discuterne con chi ha scritto L'articolo di cui sopra , ma purtoppo non si firma ................! A presto , Antonio.