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giovedì 11 agosto 2011

VERSO IL MARE


Come una lenta risoluzione di immagine che dissolve e si dilunga, quasi una transumanza, si percorre il declivio che porta verso il mare; del resto la bella stagione favorisce questo procedere. Il vociare, il chiacchiericcio, le risa e le parole di accompagnamento coprono i pensieri, qualora ve ne fossero.

La strana allegria che pervade questo incedere sembra in contrasto con i volti che la rappresentano, gli sguardi, ad occhi attenti, sono vuoti ,quasi inespressivi, non riportano più moti dell'anima.

Sono occhi troppo abituati a stare fissi su schermi, teleschermi, lucette azzurre, tasti e numerini. Tutto troppo facile e tutto troppo complesso per darsene una spiegazione e l'esercizio del cuore e dell'anima diventa superfluo e trascina ogni cosa nell'oblio, per ripartire in maniera monotona ogni mattina al suono della stessa sveglia, senza nessun ricordo; su questo materiale qualunque cosa è possibile, persino spingerlo verso il mare, non c'è bisogno neanche del pifferaio.

Se lungo il cammino un disturbo, per esempio il domani di giovani e anziani, si frappone, è bastevole una semplice terapia di parole vuote ripetute tre volte al giorno prima dei pasti per rimettere tutto a posto e continuare. C'e anche la possibilità di svagarsi, per i più annoiati, giocando al Grande Monopoli, durante una sosta,per partecipare non bisogna avere però la voglia di capire, si deve stare seduti, vendere e comprare, accumulare e conservare... pochi vincono, molti perdono spesso anche la libertà, ma se non sai cos'è non è un problema, felice scendi verso il mare.

Andando lentamente può capitare tra l'altro che la calura del giorno scateni emozioni e non sapere come fare, quantomeno perché non puoi quantificarle, rischi di mettere in seria difficoltà convinzioni e certezze; attenzione, basta non aprire la pentola e restare a bollire, chi tiene il fuoco acceso sa che prima poi evaporerà tutto e il niente sul fondo si adagerà senza creare più problemi che non siano quelli a cui devi rispondere, per ora Devi andare al mare.

Ci siamo accorti, involontariamente, guardando dietro le colline, che il mare era un poco minaccioso, non dolce, cristallino, soffice ma quasi come se allungasse le forti mani per ghermire senza ritorno, pauroso, probabilmente era solo una sensazione, basta schiacciare un tasto e torna tutto come prima, voltare il foglio e leggere quello che c'è scritto non si può sbagliare, non si può rischiare, è stato solo un pensiero..........Rischiare di non andare verso il mare.

Molto più avanti di parecchio,troppi metri più in là rispetto alla colonna infinita, due ragazzi liberi di ogni cosa, come solo quando si è giovani può essere, forti proprio di questo, incoscienti, puri, sorridenti ma convinti rivolgono gesti che accompagnano parole a chi pensa di annegarli, sembra non vero ma è come se le onde si abbassassero per ascoltare, in ginocchio, con semplicità ma con forza!

RIBELLARSI - INDIGNARSI - DIRE NO - RISCHIARE - ESISTERE - PENSARE - SCEGLIERE.


A presto, Antonio