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lunedì 18 febbraio 2013

Seconds Out


Quantificare il nulla sembra una contraddizione in termini, invece è un dato di fatto.
Ed è quello che avviene guardandosi attorno circondati da macerie umane, ascoltando flebili lamenti che provengono dalle  vicine rovine e anche da più lontano, parole senza senso anche per chi le pronuncia comunque, gratuitamente elargite, ma non redarguite, gesti sconnessi non legati a pensieri  compiuti, privi di significato per chi li fa e per chi li riceve. Alfabeti mozzi e sconosciuti che continuano a permettere una comunicazione muta neppure aiutata dai segni, occhi aperti ma ciechi, orecchie murate ad ogni suono, nasi che non percepiscono più odori e profumi, teste su torsi troppo uguali e senza dentro nulla, bianchi come le gambe che sopportano questi pesi e asimmetricamente si muovono verso, appunto, il nulla! Ma "verso il nulla" ci appare anche troppo, "verso il baratro" forse è meglio, rende di più . Questa immagine scorre simbolicamente  quando si pensa a dove va l’umanità che, come incantata da maligni suoni emessi dall’abile strumento di un incantatore, alla prima nota, semi-sopita dal torpore, si alza e, da posizione orizzontale, in forma gobba e pecoreccia  si avvia dietro il mefitico rumore, senza controllo verso il precipizio e dopo marcia e senza lamentele cade nel vuoto per sfracellarsi al suo fondo, finita la musica, fermata la caduta e ripresa l'invertebrata posizione, ritorna a pensare di vivere, aspettando la prossima chiamata. Così tutti al lavoro, tutti a chiedere lavoro, tutti pieni di debiti o a sguazzare nell’oro, tutti a protestare, tutti votare, tutti a mangiare, a bere, a sgagazzare, a comprare, a scopare, a vomitare, a ridere, a piangere, a guidare, a passeggiare, a leggere, a sentire musica, a fare palazzi, a occupare palazzi, ad aiutare e ad ammazzare, a scrivere articoli, a sparare, a consumare e a risparmiare.
Riparte il suono, al voto, al voto, presto! ..e tutti in fila per tre….Banchieri di tutto il mondo unitevi è l’unica soluzione possibile, non ci giriamo  intorno, ma se ci sfracelliamo tutti chi ve lo paga il conto, o avete già previsto una riproduzione perpetua? Perché è chiaro che non vi mangiate tra voi, o no? O è anche questo possibile? Avanti in marcia, su, proni, allacciate lo stesso le cinture di sicurezza, ognuno controlli bene le proprie catene chi ancora non le ha le può richiedere al più vicino centro commerciale (bastano  80 euro). Si badi bene, le catene di cui sopra sono il risultato della fusione del ferro di meravigliose gabbie ideologiche, religiose e spirituali che ormai non vanno più bene, non perché non sono mai andate bene, ma solo perché essendo state superate non giovano più, ce ne sono di nuove e funzionano meglio. Qualcuno usa ancora vecchi metodi, ma lo fa solo per pigrizia e per comodità. Forza, siamo arrivati, una bella fetta di società è stata di nuovo catapultata dentro l’urna sacra e l’oracolo, il nuovo oracolo ha parlato per tutti, presenti e assenti ha indicato la nuova via “sconosci te stesso e i tuoi simili”.
E dopo ci sono i libri, non perdiamoli di vista, chi ne ha poca si aiuti, non se ne può fare a meno in nessun modo, i libri sono importanti, attenzione non intendiamo annoiarvi con libri di tipo formativo, storico, culturale, assolutamente no. Parliamo di libri contabili, e perché sono importanti? Lo sono per quello che dicevamo prima, tirate le somme cosa resta se non macerie e rovine?

E allora fuori i secondi…sappiate che non sarà facile per nessuno ridurre all’impotenza chi ancora attiva il proprio cuore e il proprio cervello, non sarà facile fare tacere chi non intende addormentarsi per non vedere o far finta di niente, non sarà facile mettere le catene a chiunque, la battaglia è ancora lunga e la guerra non è mai finita. Ci sono ancora tante cose da fare e da dire per rispondere colpo su colpo. Intanto, fino a quando qualcuno resterà in piedi tra le rovine non vincerete mai e siccome tanti resistono il testimone passerà di mano in mano. Se è vero, come è vero, che la politica spesso è una trappola e può distrarre, questo non ci esimerà dal dire, ed anche in ciò è forte la convinzione, che al di là di quanto oggi si presenta, esistono spazi di manovra ampi per diffondere, proporre, concretizzare, costruire un alternativa a preconcetti ideologici e stantii posizionamenti. Questo circo che occupa col suo miserabile tendone L’Europa sarà spazzato via da un vento irresistibile, sconosciuto, il soffio della gioventù europea che ama ancora la libertà, il sogno, il proprio futuro, la partecipazione diretta, volete togliere tutto alle nuove generazioni per farne robot-consumatori e pagatori all’infinito, state provocando chi ama la pace e la libertà all’inverosimile come forse mai è successo ,non sazi del tributo  generazionale della prima e della seconda guerra mondiale volete ancora sangue per ricavarne oro. Ma i giovani Italiani, Portoghesi, Spagnoli, Greci, Irlandesi, Francesi, Tedeschi e tutti i popoli del Nord, siamo certi, insieme ai popoli liberi di tutta l’aria del Mediterraneo sapranno non cadere in queste infami trappole della storia e guardare ad un nuovo avvenire: toccherà a noi aiutarli sempre e comunque lasciare che il Vento si alzi.

                                                                                            
A presto, Antonio!

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