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venerdì 15 febbraio 2013

TEATRO PINELLI...DISOCCUPATO

Questa città veramente stanca sfinisce, tende a creare distacco, a stare in disparte, a rimanere alla finestra, è una città-simbolo da studiare e analizzare in maniera particolare; saranno le condizioni climatiche, la posizione geografica, la conformazione del suo territorio e tante altre cose delle quali e sulle quali spesso ci si interroga e che difficilmente trovano risposte che hanno un senso, almeno di natura compiuta.O forse il senso è proprio questo, non avere senso, non percepire la realtà, la quotidianità come un fatto normale e questo poi si riflette, come è ovvio, in tutte le cose, dalle più piccole alle più grandi, da quelle meno a quelle più importanti. Ora, di certo non è nostro compito fare una graduazione delle priorità di una comunità urbana, ma se decidiamo di farlo preferiamo attenzionarci su ciò che potrebbe o può dare un beneficio a tutti.
Fin dal primo momento, in questa ottica di cose buone per tutti, abbiamo accolto con interesse seguendo, seppure con la dovuta e giusta distanza, gli eventi che hanno portato all'occupazione e alla fruizione di uno spazio "letteralmente abbandonato" da chi, invece di scaldare sedie e per questo prendere pure denaro pubblico, non solo lo aveva "dimenticato", ma forse lo preservava e lo preserva per altri fini. Fermo restando che di questi luoghi la città ne è piena, sarebbe lunga la lista da fare non escluse case e terreni che veramente potrebbero risolvere tanti problemi, ridare vita a un teatro è un gesto che simbolicamente valorizza la stessa azione, vuol dire contrapporsi a chi pensa magari che un supermercato o un centro commerciale sia meglio, ma ancora di più vale se si da la possibilità, in uno spazio ritrovato, a tante iniziative che, ricondotte alla tematica culturale, possono essere formative e alternative. Vista tra le altre cose, ma non intendiamo soffermarci più di tanto, la squallida vicenda del Teatro V. Emanuele e la situazione di assoluta carenza in cui versano quei luoghi che dovrebbero essere deputati ad un certo tipo di attività.
Ma tanto la città dorme, è pigra, distratta, tutto passa come cosa normale; il Muro di Berlino è caduto, ma il Muro di Gomma di Messina resiste. Dormono tutti, compiaciuti e... compiacenti!
Chi non dorme però è La grande Autorità che di buon mattino, non tanto presto...ma dopo il secondo caffè, scatena l'inferno e manda direttamente da" Apocalipse Now" la cavalleria di terra, di mare e di cielo per stanare i "cattivi" rei di disobbedire all'ordine costituito e Messina si trasforma di colpo, veramente, in un set teatrale all'aperto. L'ironia però non può bastare questa volta in quanto, sebbene non intendiamo fare valutazioni politiche nonostante ci sarebbe molto da dire, ci limitiamo con amarezza a prendere atto che come spesso accade, almeno da parecchi anni, il solito vincitore è il Grande Sonno.

P.S.Nessuno ha il diritto di lamentela se almeno, quella mattina, non è andato a vedere cosa accadeva o cosa poteva succedere a quei ragazzi. Che tutto resti come è, fino ad allora potrete fare sogni d'oro(sognate, per esempio, di un bel teatro ................).
                                                                        A presto, Antonio!               

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