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venerdì 6 luglio 2012

MOLTITUDINI IN CATENE


Mentre ci accingiamo a portare a compimento per il secondo anno consecutivo quello che riteniamo un impegno importante nei confronti di chi da tempo ci segue (ci riferiamo al reading letterario sul secondo autore ribelle che presenteremo il trenta giugno nell'ottica di quella che per noi è la reale visione politica che si denota attraverso un'azione culturale), assistiamo né sconvolti né dispiaciuti a quanto avviene attorno a noi sul territorio nazionale. 

Ormai la farsa della quale trattiamo in un altro articolo del nostro giornale sta raggiungendo livelli da cabaret mediatico che, se non fosse per la necessità delle esigenze del popolo italiano, meriterebbe bel altro proscenio. Anche in questo caso senza ovvietà ci riferiamo al triste balletto inscenato dai vari partiti politici che proponendosi apertamente al ruolo di lacchè della finanza internazionale cercano, agitandosi, di offrire il proprio miserabile corpo e quello dei propri elettori, ai veri padroni del vapore.

Come prostitute che nella notte brillano di luce propria, non avendone però la dignità, tentano di rimediare un posto per continuare a sopravvivere; tutto questo a discapito del popolo italiano che invece, sempre più spesso ormai, speriamo riscopra il concetto di leggittimare la propria autodifesa. 

Tentando il più possibile di abbandonarli al loro destino restando il più possibile lontani dalle urne, e soprattutto dopo, cerchiamo di individuare nuove forme di rappresentanza politica, ovviamente né grilline né civiche, ma di reale autodeterminazione in maniera tale da poter fronteggiare un sistema, che nel corso degli anni - ci duole ripetere tristi parole che speriamo non fungano da presaggio - è stato sempre e comunque vessatorio, intimidatorio e nemico del popolo stesso. 

A questo miriamo nel rivolgerci alle coscienze di chi ci legge: una sana presa di posizione che seppur dura e rigida, possa garantire diritto e dignità a chi necessità di legittima difesa da uno Stato nemico. 

Inoltre vogliamo - e ci ripromettiamo di farlo con maggiore analisi politica - ricordare ai nostri lettori che ci pare evidente come l'area del Mediterraneo, soprattutto quella Nordafricana e Mediorientale stia riprendendo la sua caratteristica di polveriera pronta ad esplodere. 

Il tradimento perpetrato ai danni d'interi popoli che alla ricerca di una nuova identià avevano tentato di lanciare una nuova primavera politica e le infiltrazioni malevole di chi continua indisturbato a perpetrare soprusi ed abusi in territori e in regioni che neppur lontamente sarebbero di propria competenza, ci induce a pensare che quanto prima qualcosa possa muoversi per esempio tra Damasco e Tel Aviv o tra Il Cairo e Tunisi.  

È fin troppo evidente purtroppo che in questo momento l'Europa non può assolvere al compito che sempre la storia le aveva dato, imbrigliata com'è nelle trappole tese dalla finanza mondiale attraverso i peggiori rappresentanti che mai erano apparsi in territorio europeo. 

Ci chiediamo, verrà un momento in cui moltitudini di persone, di Uomini Liberi da concetti e preconcetti, che ancora oggi rappresentano catene invisibili, ma riappropriatisi della vera identità dell'essenza umana, possano capovolgere situazioni delle quali non vorremmo mai occuparci?

Preferiremmo parlare del futuro dei nostri figli, di Paesi e luoghi senza frontiere e barriere, preferiremmo non discutere di mercati e azioni ma parlare di pensieri, idee e azioni. 

Chiudiamo ricordando, così come siamo partiti, che spesso ciò che traccia la differenza tra una visione del mondo e un'altra è credere in un sogno e per questo Lottare.

Antonio Toscano

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