E' fin troppo evidente che ci si agita in momenti di grossa confusione "politica", gli ingredienti per una situazione mondiale turbolenta ci sono tutti e in buona misura, almeno apparentemente, i segnali non lasciano presagire scenari ottimistici per il futuro prossimo venturo.
Da qualunque condizione si parta, sia essa di natura sociale, economica, ambientale, storica o spirituale, se volete valoriale, sembra che non vi siano più vie di uscita, prospettive diverse, se non quelle con caratteristiche catastrofiste, come se si procedesse unicamente verso un baratro profondissimo e senza ritorno, un buco nero pronto ad accogliere l'intera umanità che masochisticamente marcia in questa direzione senza alternativa alcuna.
Vengono in mente immagini apocalittiche di genti che si trascinano, senza volto, quindi prive di occhi, per cui senza anima, verso scuri orizzonti con un destino già segnato. Ora, tutto questo, a parte la visione millenaristica ed ovviamente in concreto ironica e retorica, ha il senso della resa e questo non va bene!
Se è pur vero che l'inizio del nuovo tempo è stato segnato da eventi particolari che ne stanno delineando il corso in maniera non luminosa è altresi reale che alla fine dei conti, se vogliamo, non vi è niente di nuovo sotto il sole nel cammino degli uomini e della natura... guerre, carestie, stravolgimenti atmosferici, scoperte scientifiche, malattie, religioni, regimi, più o meno dogmi, settarismi, razzismi, economie micro e macro, visioni del mondo e della vita, reti e retaggi, sinfonie o suoni rap e così continuando, resta comunque che siamo uomini e donne di questo tempo e di questo per ora possiamo occuparci, se vogliamo...
E alle volte ce ne occupiamo utilizzando il paradigma "politico", riservandoci di dare a questo virgolettato un significato piuù esistenziale, proprio per una parte dei motivi sopracitati. Quanto si sta verificando di almeno ben visibile in Europa e Centro-Sud-America, pur se con connotazioni diverse, si manifesta in tutto il Medio- Oriente e in rilevanti zone del Centro e Nord-Africa.
Solo poche parti del pianeta sono esenti da "scosse" tellurico-economiche e possono ancora godere di tranquille situazioni di vivibilità, in quanto se non si tratta di motivazioni finaziarie altre cause rendono difficile l'esistenza e la sopravvivenza di interi popoli. La più o meno pilotata guerra tra banche (bande) che da qualche anno ha messo in discussione la politica economica di mezzo mondo, oltre a mettere in risalto una eventuale crisi di implosione del sistema capitalistico internazionale (sistema uscito vincitore dallo scontro tra gli -ismi e dei perchè di questa vittoria e dell'inutilità degli -ismi, parleremo piu' avanti) ha altresì evidenziato la possibilità di un cambiamento di rotta, qualora questo riuscisse, nella più completa accezzione del termine, e di una inversione di tendenza globale.
Di certo non parliamo di fatti che possano cambiare il corso degli eventi in maniera traumatica, ma che si possa, in maniera epocale, partecipare ad una fase che potrebbe definirsi "rivoluzionaria", perchè no?
Perchè questo avvenga, anche se i tempi non possono essere diluiti troppo, necessita una presa di coscienza totalmente nuova rispetto a qualunque forma di ideologia passata, bisogna tagliare qualunque cordone ombelicale a costo di qualsiasi sacrificio con sé stessi, liberare la mente da ogni residuo antecedente, non solo perchè vada solo consegnato alla storia ma perchè si rischia di ritrovarsi "romanticamente perdenti"da qualunque posizione ci si ritrovi.
Questa è una scelta che può influenzare qualunque intervento si faccia poichè se non si agisce con cuore nuovo il rischio di paralisi davanti al nemico è sempre in agguato. Chi non opera questa forma di catarsi, ha tutto il diritto di mantenere le proprie posizioni e le proprie convinzioni, con enorme rispetto, ma rischia di essere prevedibile fino alla fine.
Anteporre ad un -ismo mondialista e selvaggio, un -ismo organico e sociale o un -ismo del sol dell'avvenire vuol dire, oggi , non accorgersi delle trappole tese. Non è più possibile dopo quanto fatto e detto, se no, si meriti la sconfitta.
La nascita di un uomo nuovo che riformuli un sistema di sviluppo diverso non è impossibile, sicuramente passerà attraverso grandi difficoltà e grandi tensioni, grandi cedimenti e fortissime cadute, ma il nuovo piccolo non dovrà essere battezzato e marchiato ancora prima di nascere, sia lui a decidere ove volgere il primo sguardo.
Non possiamo prevedere gli sviluppi di alcune forme di ribellione che si stanno verificando in tanti posti del vecchio continente, nè diventa facile leggere il quadro attuale, data, come già ribadito, l'accellerazione tecnologica virtuale galoppante, ma possiamo notare come veramente questa Europa sia troppo vecchia, anche da usare come ennesimo campo di battaglia.
Sfugge anche questo, tranne che non rimuginare la solita solfa. Ma qui siamo e assistere impotenti al dilaniare le carni di questa nobile signora non è un bel vedere, anche perchè i suoi figli, bastardi o meno non sembra siano più in grado nemmeno di difenderla, troppo occupati come si è a ricucire ferite inferte da altri...
Le genti d'Europa costrette a scannarsi l'un l'altra per elemosinare libertà, lavoro, dignità, giustizia, futuro, pace sociale; i nostri figli costretti a filosofeggiare o vagabondare non per scelta, non per loro scelta... Zombie in divisa d'ordinanza, dal falso aspetto rassicurante ma il loro sguardo spento tradisce una morte interiore, agìti e svuotati distraggono le migliori forze di questa generazione che credono addirittura di non sapere più amare, la rincorsa al demone del denaro sta accecando ogni cosa e lo spread non si riduce....
Ma chi se ne fotte. Da Cadice agli Urali e ovunque CHI SE NE FREGA, riprendiamoci la vita, lasciamogli la morte. Questo devono capirlo, anche perchè se no cosa resta? Invertire questo diabolico meccanismo è possibile, senza barriere di alcun tipo. Leggevamo di una Lisbona ridotta in miseria, mentre nel suo magico torpore veniva dissanguata da serpenti velenosi; piano piano, con discrezione, con semplicità, sta tornando a vivere, vogliamo da quelle sponde dell'atlantico sentire il suono del fado non il tintinnio del cruzeiro e lo vogliamo tutti!
Atene era bruciata tante volte nel tempo, sempre risorta e sempre risorgerà vogliamo che il vino e i canti provengano da quella terra e lo vogliamo tutti!
PER QUESTO E PER TANTE COSE ANCORA ,PER LE FUTURE GENERAZIONI, LIBERIAMOCI DA INUTILI FARDELLI E COME NUOVI VIANDANTI, ARMATI DI NOI STESSI APRIAMO NUOVI VARCHI ALLA LIBERTA'.
A presto, Antonio!
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