Archivio blog

martedì 17 maggio 2011

YES, THEY CAN


Osama Bin Laden è morto. La notizia, tra foto modificate ad arte ed altre che non si possono pubblicare, sembrerebbe essere vera.

Anche se abbiamo notizie di un corpo sepolto a mare secondo la legge islamica, ma poi veniamo a sapere che essa non prevede una sepoltura di questo tipo. E allora ci raccontano che nessuno Stato avrebbe voluto quel corpo da terrorista e per questo lo si è nascosto.. pardon!..seppellito a mare.
Anche se abbiamo notizie di una morte che sarebbe avvenuta non ora, ma già da anni. Comunque sia, è morto. E c’era certo da aspettarselo che la notizia avrebbe fatto il giro del pianeta avendo una forte eco, dopo tutto era il terrorista più ricercato dell’ultimo decennio, il burattinaio del più grave attacco agli Stati Uniti (mica uno Staterello qualsiasi).

A ben guardare però, stando alla verità vera e non a quella ufficiale, questo fatto non sembrerebbe essere epocale. È di dovere precisare che, anche se l’attacco dell’11 settembre fosse stato realmente voluto e diretto da Bin Laden, non c’è una norma di diritto internazionale che permetta di aggredire uno Stato sovrano, come risposta all’attacco di un singolo, cioè quello che gli Stati Uniti hanno fatto.

Non tralasciando poi che la lotta al sedicente terrorismo ha avuto come risultato la sua diffusione e il suo rafforzamento (i talebani sono passati dal 30% di territorio afghano controllato nel 2001 all’attuale 70% …niente male dopo 10 anni di guerra!.
Ma tralasciamo questi “particolari”, tralasciamo anche i rapporti tra la famiglia Bin Laden e i Bush del prima 11 settembre, ormai l’Afghanistan è terra rasa al suolo e l’analisi dei motivi di questo scempio è un'altra storia, che abbiamo avuto modo di trattare.

Soffermiamoci sulla notizia in sé, la morte di Bin Laden, che casualmente arriva sul finire di due guerre logoranti, Afghanistan e Iraq, fallimentari riguardo alle cause ufficialmente individuate a loro sostegno, visto che da una parte il terrorismo è aumentato e dall’altra le armi di distruzione di massa si sono rivelate una bufala.

E arriva soprattutto in un momento in cui è necessaria la visione di un occidente buono che sconfigge il male ed esporta libertà, sia per i tumulti non ancora cessati in nord africa (rispetto a cui i “buoni” devono stare attenti e riuscire a cavalcare l’onda), sia, soprattutto, all’indomani di un nuovo attacco dei soliti noti ad uno Stato sovrano, che dev’essere supportato dal giusto consenso. La morte di Bin Laden suona come una vittoria sul terrorismo, è segno di un Occidente che tutto può e il cui intervento è necessario per la pace, la democrazia e la libertà.

Insomma, l’immagine che ora serve per giustificare da una parte la presenza occidentale nei vari Paesi in sommossa, necessaria per scongiurare cambiamenti veri che incidano sull’assetto geopolitico dell’area nordafricana e, dall’altra, per supportare l’azione diretta contro la Libia, per conquistare anche qui una posizione di controllo che manca da decenni.

“Ricordiamoci che siamo in grado di fare queste cose non solo per la ricchezza o il potere, ma a causa di ciò che siamo: una nazione, sotto Dio, indivisibile, con libertà e giustizia per tutti.” Da Bush a Obama, senza dubbio, yes they can!

Vincenza Bagnato.

Nessun commento:

Posta un commento