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venerdì 15 aprile 2011

Per quanto ancora?


Frasi di getto, forse dettate dalla rabbia o da un mal celato disgusto verso un mondo che quasi totalmente indifferente osserva con sdegnata indifferenza la morte di un uomo. Probabilmente diranno tante cose, parleranno fino a sfiancare i loro luridi polmoni di un uomo e la sua vita, di Gaza e la sua agonia, forse lo accuseranno di esser vicino a gente poco "raccomandabile", sminuzzeranno e giudicheranno la sua vita in cerca di qualcosa di sporco solo per giustificare il loro schifoso silenzio. "Se l'è cercata","è stata una sua scelta" diranno i professionisti dal dito a molla sulle loro comode poltrone. Facce troppo false di giornalisti irregimentati metteranno in scena spettacoli da baraccone per proteggere i loro padroni. Ignorando che la gente a Gaza muore ogni giorno. Ma stavolta è un italiano, "uno di noi", a morire.
Servirà questa morte alla maggior parte degli italiani per scaricarsi la coscienza davanti alla storia, per poter così dire "noi siamo migliori di chi l'ha ucciso", illudendosi di esser diversi. No! Cari italiani prendetevi le vostre responsabilità, almeno per una volta, davanti alla sofferenza dei Popoli e di chi ogni giorno sacrifica la propria vita e il proprio tempo anche per dare un solo appiglio ad una libertà che di certo non possedete. Basterebbe solo rompere questo colpevole silenzio o almeno provarci. Illusione di una giovane mente. Tutto tornerà come prima. In una abberante normalità vi lascerete irretire dalle loro belle frasi, dai loro colletti inamidati, dalle loro mezze verità e dalle totali menzogne, vi daranno forse in pasto un colpevole solo per salvare se stessi, e a voi tutto questo ancora una volta basterà.
Per fortuna in questo mare di desolazione esistono Uomini e Donne che in ogni parte del mondo "lavorano" per un qualcosa di diverso, che hanno scelto strade diverse, di cavalcare l'onda invece di farsi sommergere. Ed è con queste onde d'Umanita, che travolgeranno un giorno, voi e i vostri padroni.

Giuseppe Pennestrì

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