Archivio blog

martedì 26 aprile 2011

LOUIS- FERDINAND CÉLINE: OLTRE LA CENSURA


“Perchè nel cervello d'un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino un sacco di cose e di molto crudeli ”

Louis-Ferdinand Auguste Destouches o, se preferite, Cèline ha fatto fare più di un solo giro al pensiero dei suoi lettori, questo è sicuro. E' riuscito a farlo tenendo fede all'esigenza di “crudeltà” linguistica che, senza interporre troppe riflessioni sulla forma, vomita la sostanza direttamente in faccia al lettore.

Leggere Cèline è intraprendere un “ viaggio al termine della notte ” nel mondo degli Ultimi, degli Esclusi dalla “società per bene”, dei disgustati dal contemporaneo capovolgimento della Giustizia e delle Verità. Medico e scrittore, “politico” e sognatore, introspettivo e brutalmente diretto Cèline è un classico esempio di Uomo Libero che, donando la vita ai “ malati poveri” e agli assetati di libertà, non è stato domato dall'esigenza di conformismo che attanaglia il mondo occidentale borghese. Cosi, e cosi soltanto, si spiega la persecuzione fisica e intellettuale di cui fu vittima divertita e consapevole Cèline.

Aguzzino fu un mondo politico e “culturale” che non ne ammetteva, e continua a non ammetterne, oltre all'esistenza fisica soprattutto il lascito libertario. In quest'ottica liberticida va inteso il veto posto sulla celebrazione del cinquantenario dalla morte (1961- 2011) a causa del suo, del tutto sui generis, “antisemitismo” condannando cosi alla “damnatio memoriae” uno scrittore riconosciuto a livello mondiale come il “migliore autore francese del 900” e difeso addirittura da grandi scrittori ebrei come Philip Roth che, proprio nell'ambito delle recenti polemiche sull' esclusione improvvisa dell'autore dalle celebrazioni letterarie del 2011 imposta da un'associazione ebraica francese, ha di recente descritto Cèline come “un grande liberatore” dichiarando di “sentirsi chiamato dalla sua parola” ( New York Review of Books, 23 gennaio 2010).

Nonostante l'evidente ingiustizia di fondo, tuttavia, non lasceremo che la volontà di “oscurare” un genio attraverso campagne denigratorie soffochi i reali contenuti dei suoi scritti e per questo, rendendo forse omaggio nel modo più appropriato ad una figura come la sua così poco incline alle celebrazioni rituali e “imbalsamatrici”, riscopriremo attraverso la lettura e l'interpretazione di alcuni suoi scritti l' identità umana, letteraria e ideale del grande autore francese.

Marco Masulli.

Nessun commento:

Posta un commento