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venerdì 29 aprile 2011

MISSILI INTELLIGENTI: A SCUOLA DI DEMOCRAZIA


Abbiamo già più volte manifestato la nostra posizione nei confronti della guerra ma torniamo sull'argomento perchè riteniamo doveroso trattarlo in quanto chi ci legge, speriamo soprattutto molti giovani, possa riflettere e assumere una chiara presa di coscienza, libera da tutto quello che offre il panorama mediatico odierno.

Riteniamo che bisogna fermare quanto avviene in queste ore in Nord-Africa, perchè comunque vada a farne le spese saranno le popolazioni e le genti di quei Paesi, già abbastanza martoriati e sopratutto distanti dalle logiche che animano questi conflitti. Ogni Popolo ha diritto alla propria autodeterminazione, a scegliere la propria forma di governo, il proprio indirizzo nei confronti della Storia e questo non deve, come ormai avviene da tempo e sotto tutte le longitudini, essere stabilito da parametri economici o da metodologie commerciali e mondialiste.

La ricchezza di un Paese non deve diventare per questo, anzicchè motivo di sviluppo e di crescita, motivo di sangue e morte; se ciò avviene è poichè non è il popolo sovrano a decidere delle proprie sorti, ma nel migliore dei casi oligarchie apolidi che consegnano il territorio in mani avverse. Mentre Misurata e Bengasi bruciano sotto i bombardamenti "democratici e intelligenti" dei lacchè NORD-AMERICANI e FRANCESI e mentre interi territori vengono devastati dalle truppe lealiste libiche,i banchieri e i commercianti di mezzo mondo continuano a fare affari con GHEDDAFI e soci, in attesa di cambiare solo le marionette di questo ammuffito ma venefico teatrino (ribadiamo il tutto sulla PELLE DEI POPOLI).

Quando qualcuno tenta di cambiare le carte del gioco in maniera veramente differente, entra in ballo il consolidato coupe de theatre: LA GUERRA, sia essa santa o meno, purchè benedetta dall'ONU e dai suoi ....consiglieri d'amministrazione.

In una prima fase, se pure non del tutto normale, va ridata la parola alla politica e gli interlocutori dovranno essere i veri rappesentanti della volontà popolare, non i soliti prezzolati o i governi fantoccio e di comodo. La Libia ai Libici, la Tunisia ai Tunisini e via dicendo, se quanto avviene in questo momento deve rappresentare una svolta epocale in termini geo-politici, come da più parti paventato, che lo sia veramente, nel senso più nuovo del cambiamento e non nella maniera alla quale da tempo siamo purtroppo abituati e sulla quale spesso siamo appiattiti e fermi; non vale la pena discutere di cose già viste e sviscerate, quindi NO ALLA GUERRA, si all'autodeterminazione dei Popoli.


A proposito vi siete chiesti come mai in Italia maggioranza e opposizione sono entrambe d'accordo sull'intervento militare in Libia, bombardamenti inclusi?
Questa è la potenza della democrazia..........pacifisti e non l'un l'altro armati, alle volte democrazia fa rima con ipocrisia e borghesia.



A presto!Antonio

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