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venerdì 25 febbraio 2011

IL VENTO RIBELLE DELL'AFRICA


Un vento strano soffia dalle coste del Nord-Africa, ha un respiro forte e caldo, siamo abituati allo scirocco, ma questo non è lui. Questi è un vento di ribellione, di una cosa da tempo annunciata e che all'improvviso è esplosa, incontrollata e inattesa. Le caratteristiche del martirio del giovane tunisino che hanno dato l'avvio alla rivolta di sicuro non appartengono alla nostra attuale cultura europea, che sconosce da tempo il senso del sacrificio, eppure l'eco di quanto avvenuto è sempre più vicino e rimbomba e preoccupa il vecchio continente. Anche ciò che sta avvenendo in Egitto o in Libia, mentre scriviamo non è facilmente definibile, di certo potrebbe creare una situazione di cambiamento epocale in tutto lo scacchiere economico-politico del Mediterraneo, che tornerebbe ad essere il centro di mutamenti storici importanti. Nessuno pochi giorni addietro avrebbe pensato a quanto stava per accadere, ciò deve fare riflettere, se è vero come si dice o come si vuol far credere che tutto sia apparentemente già previsto e consolidato. Qualcosa può sempre sfuggire al controllo dei padroni della fattoria e ai loro fedeli servitori. Ci piace pensare che per esempio una delle cose che ancora non dominano è la capacità di ribellarsi alla forzata omologazione esistenziale che ci vorrebbero propinare. Fuochi illuminano la notte di un mare che vorrebbero sempre tranquillo, che rischiarino la rotta di chi non vuole vivere da schiavo.
Lo stesso non si può dire per l'Europa, ove invece un cambiamento sarebbe necessario, ed in particolare per l'Italia dove a fronte di un traguardo storico come quello dell'Unità assistiamo all'imbarbarimento di un popolo che sembra avere smarrito il proprio senso e la propria coscienza nei confronti di una situazione politica da cabaret in cui psiconani e ballerine la fanno da padrone mentre arretriamo di almeno duecento anni nel mondo del lavoro e della produzione, in cui la qualità della vita è specularmente opposta al territorio in cui si vive e in cui tra l'altro le nuove generazioni hanno perso l'orientamento del loro futuro. Qui, fuochi si accendano, per segnare una via diversa, a qualunque costo, del resto non sarà mai tanto alto rispetto a ciò che stiamo pagando.
Torniamo a guardare in faccia i nostri figli con dignità!

Antonio Toscano

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