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mercoledì 24 novembre 2010

Quella colonia chiamata Europa

Pensando alla nostra Terra, la Sicilia, ci tornano in mente quelle storie fatte di sangue e dignità di poeti e contadini che con la bellezza della loro ispirazione e il sudore della loro fronte hanno fatto del triangolo del Sole una delle terre più fertili e prospere del Mediterraneo. Ma la Sicilia è terra anche di dolore e ignoranza, di mafia e corruzione e, oggi più che mai, di stupri territoriali, culturali e politici. Uno dei più grandi abusi subiti dal popolo siciliano e più in generale da quello europeo ha un nome, e questo è Naval Air Station Sigonella. A pochi chilometri da noi c’è il segno più evidente della colonizzazione subita all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale. Ma è solo il più vicino a noi, o che noi conosciamo. I numeri parlano chiaro: con cifre aggiornate al 2007 le forze americane possiedono in Italia qualcosa come 2.000 edifici di proprietà, 1.100 edifici in affitto, 4.500 impiegati civili e 15.500 soldati impiegati nelle 113 basi militari. In poche parole, uno Stato che nominalmente gode della sovranità popolare subisce da oltre 60 anni la velata occupazione militare statunitense , solo in alcuni casi coperta dalle false insegne della Nato. Tutt’altro che in controtendenza con questo statu quo è giunta da pochi mesi la notizia che la base di Sigonella ospiterà 20 velivoli senza pilota UAV Global-Hawk, onorando cosi un accordo top secret tra la colonia-Italia e gli Usa stipulato nell’Aprile 2008 mirante ad obbedire ai dettami statunitensi che, per voce della rivista “Defense News”, fa sapere che Sigonella “diverrà il polo strategico dei Global-Hawk “ prodotti dalla transnazionale Northrop Grumman, azienda specializzata nella produzione di armi ad altissimo potenziale bellico e che quindi nel suo sito ufficiale può ben vantarsi delle sue produzioni affermando con disinvoltura che “L’etica e i valori sono il fulcro dell’identità aziendale della Northrop Grumman. Non sono
né un elemento marginale né un ripensamento:definiscono chi siamo e come agiamo”… come a dire ”abbiamo causato milioni di vittime dall’inizio della Guerra fredda ad oggi, ma lo abbiamo fatto nel completo rispetto della nostra etica” … questa dichiarazione potrebbe valere, domani, come confessione per anni e anni di stragi impunite? Non ci sarebbe nulla di strano – si fa per dire! - se questi velivoli non fossero stati giudicati molto pericolosi dagli stessi produttori che lo giudicano 100 volte più a rischio d’incidente di qualsiasi altro aereo e che oltre a questo verrà fatto transitare nei corridoi aerei italiani attualmente destinati al traffico civile nonostante sia accertato il rischio di tali velivoli per la loro alta sensibilità ai cambiamenti ambientali e alle interferenze. Proprio per questo negli Usa il transito degli Uav ha suscitato gravi polemiche con le maggiori associazioni di piloti, mentre in Italia l’Enav e l’Enac, enti responsabili del traffico aereo nazionale, pare siano state bypassate. Passando all’impiego di questi velivoli è chiaro che essi, oltre ai proclami che li vogliono impiegati in caso di calamità naturali e per fini umaniari, svolgeranno operazioni di guerra. E infatti con una disinvoltura disarmante Ludwig Decamps ammette che essi” saranno fondamentali per missioni di guerra nell’area Mediterranea e in Afghanistan”. Ad ogni modo pare, a maggior conferma dello status di colonia, che il transito degli Uav avvenga già dal 2001 cioè con l’inizio della guerra in Afghanistan. A questo punto non è superfluo ricordare che l’Italia partecipa in Afghanistan con una “missione di pace” e che ,sempre in linea teorica, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”. Come se non bastasse, senza che nessun organo di stampa abbia ritenuto utile divulgare questa notizia fino ad ora, il premio nobel per la Pace, nonché Presidente Usa, Barack Obama ha firmato nel mese di luglio un accordo con la Polonia in merito all’installazione del sistema antimissilistico che, rispetto al progetto Bush ritirato nel 2009, prevede l’installazione di un sistema di intercettazione di missili a breve raggio in funzione apertamente anti-iraniana, come confermato dal Segretario di Stato Hillary Clinton. Il tutto, è sempre bene farlo notare, sul suolo europeo e vicinissimo al confine con la Russia che infatti si interroga sulla effettiva finalità di tale sistema, considerando l’assenza di una minaccia iraniana. Il progetto, in verità molto poco pacifista, prevede dunque la dislocazione di nuovi missili Patriot su piattaforme mobili e navi in Polonia, Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca, Turchia, Mar Baltico e dell’Artico per un costo iniziale nel 2011 di 2,2 milioni di dollari e ignorando del tutto le proteste già scattate in territorio ceco. Fin troppo facile trarre le conclusioni: l’Europa si dimostra il trampolino di lancio delle azioni criminali e guerrafondaie americane, l’Italia e il resto dei Paesi si qualificano sempre più come stati-vassalli pronti anche a militarizzare il nostro territorio fino a renderlo teatro di guerre presenti e future che non ci appartengono e mettendo a rischio le nostre stesse vite e calpestando la nostra sovranità e dignità di popolo fieramente mediterraneo e, quindi, per antonomasia libero.

Marco Masulli

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