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giovedì 18 novembre 2010

INDIFFERENZA (MIRATA) DI STATO.


Ieri il ricco palazzo del Ministero dell'Economia ha conosciuto una protesta diversa, non numerosa perchè fatta solo di dieci persone che con i loro accompagnatori hanno sfidato il maltempo di Roma, il loro corpo che li ha traditi ed uno Stato vigliacco e cinico. Manifestazione silenziosa perchè le persone in questione sono malati di SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Erano dieci ma rappresentavano 5 mila malati della stessa patologia. Protestavano per non essere dimenticati, per avere quell'assistenza a cui hanno diritto che è stata annullata dai continui tagli. Allo stato attuale non esiste un'assistenza medica ne fondi per aiutare le famiglie che arrivano a spendere fino a 5 mila euro al mese per cure, assistenza e relativi macchinari. Dopo ore di attesa (già questo prova la bassezza di un intero Stato "civile" e di chi lo governa) una rappresentanza di essi è stata accolta non da un ministro (loro devono fare le prime donne nei "talk show") ma da un dirigente del ministero, promettendo che sarà inserito un emendamento nella ormai vicina finanziaria, forse non dicendo però che se viene chiesta la fiducia non si potrà inserire nessun emendamento. Cosa accadrà se questa promessa si rivelerà vana non è dato saperlo. Nel frattempo la sofferenza di 5 mila persone può aspettare.

La SLA è una malattia degenerativa le cui conseguenze sono la perdità progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutazione, dell'articolazione della parola e del controllo dei muscoli scheletrici, la paralisi che ne segue può arrivare alla compromissione dei muscoli respiratori, quindi al bisogno di ventilazione assistità e in seguito alla morte, lasciando intatte le funzioni cognitive. Questa patologia è stata inserita come malattia rara nell'elenco delle malattie croniche invalidanti, stilato dallo stesso Ministero della Salute. Ciò da diritto ai malati di usufruire di diversi servizi quali: esenzioni, riconoscimento dell' invalidità e in teoria ad assistenza medica. Non si capisce perchè tutto debba ricadere come abbiamo visto sulle spalle delle famiglie. Probabilmente per fare qualche regalo alle case farmaceutiche.

E' necessario moltissimo autocontrollo per gestire la rabbia e lo sdegno nei confronti di "uomini" di questo Stato che tutto fanno, tranne ciò che sarebbe loro vero dovere fare,ovvero, offrire dei servizi adeguati al cittadino e fare in modo che quelli che oggi siamo costretti a chiamare ultimi siano invece i primi, ma lo Stato italiano non è nato per questo, è occupato a servire ben altri padroni. I tagli operati dai vari governi che si sono susseguiti fino ad oggi è figlio di questa situazione. Non è un momento economico sfavorevole, ma una precisa scelta di campo, per questo non ci sarà nessun miglioramento ne della sanità pubblica, che sta diventando sempre più privata, ne di qualsiasi altro ambito chiave per il vero benessere dei cittadini.

Se il mondo moderno fosse regolato da un minimo di Giustizia lo Stato italiano verrebbe sicuramente "licenziato" ma in un terzo millennio dominato dall'ingiustizia, dall'indifferenza, dalla cattiveria e dal cinismo l'Italia non è altro che consapevole e orgoglioso protagonista di un infinito dramma.

Giuseppe Pennestrì

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