Spuntano come funghi dopo i
primi acquazzoni di fine estate. Occupano angoli e spazi delle nostre città.
Mani protese, sorrisi rassicuranti, pose teatrali.
Attirano le folle confuse,
distolgono l’attenzione dai prezzi sottocosto dei nuovi ipermercati: “INSIEME
PER UNA BUONA POLITICA”; “SOGNO SICILIANO”; “IN PRIMA PERSONA”; “RIVOLUZIONO LA
SICILIA”; “LA RIVOLUZIONE E’ GIA’ INIZIATA”…
L’era Lombardo è finita,
siamo in pieno clima elettorale. Bentornate elezioni e bentornati politici
siciliani, attivi come sempre, premurosi per la propria gente, reduci da varie
esperienze politiche e giudiziarie che solo i “generosissimi” siciliani
riescono a dimenticare.
Il nostro è un popolo
bizzarro, si sa. Apatico, brontolone, critico contro tutto e tutti. Si deprime
per poco e si esalta per molto meno, vive il dramma della crisi ma di politica
ed elezioni non ne vuole più sapere. Almeno sulla carta.
Ben nota l’espressione di
gran parte dei cittadini di fronte ad una prossima tornata elettorale: sdegno,
rancore e il classico detto “io non andrò più a votare” salvo poi cambiare idea
quando qualcuno bussa alla porta con una borsa della spesa o un buono benzina
da regalare in cambio di…
E già, di questi tempi
bisogna saper “campare”. E così il fascino delle elezioni riaccende la fantasia
dei siciliani, la speranza, il “sogno” di un’assunzione part-time per l’amico
del cugino del suocero della sorella in cambio di… O la possibilità di
realizzare un nuovo complesso edilizio ritoccando qualche passaggio burocratico
sempre in cambio di… Ovviamente.
Passano quasi in secondo
piano i veri problemi, la realtà quotidiana. Si assiste passivamente a una
nuova vertenza lavorativa, la si schiva abilmente per disporsi ordinatamente in
fila al distributore con la benzina a 2 euro. Poi però ci si lamenta. Colpa di
Monti, la crisi, l’euro. Si invocano diritti, lavoro, “picciuli”.
Popolo siciliano, corri alle
urne! Il tuo futuro è nelle mani di questi politici,
facce vecchie, “nuovi rivoluzionari”. Anche Messina si presenta con una
batteria di tutto rispetto e in quest’ottica, “super” Peppino Buzzanca, il
sindaco dai poteri speciali toglie il disturbo da palazzo Zanca con la
convinzione-presunzione di aver completato brillantemente il programma della
propria giunta per contribuire, come lui stesso sostiene, alle sorti della
città direttamente da Palermo.
Superfluo ricordare in che
condizioni versa oggi la nostra città, commissariata per la terza volta in
pochi anni. Roba da guinness dei primati! Ma il tempo incalza, le elezioni sono
prossime, le pedine sono quasi tutte posizionate in una scacchiera costruita
magistralmente per tenere in scacco ancora una volta l’inerme popolo
siciliano.
La loro “ rivoluzione” è già
(in) marcia, la nostra convinzione è che un vero cambio di rotta sia frutto di
una mentalità nuova, di una radicale presa di coscienza e di posizione che ogni
siciliano vero, forte e libero scagli in faccia a chi da decenni bluffa con le
nostre vite. Buone elezioni a tutti!
Giancarlo Raffa
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