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venerdì 9 dicembre 2011

BONJOUR EQUITA'

La manovra è stata approvata in tempi così tanto brevi che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di renderci conto di ciò che sta succedendo. Monti è arrivato a metà novembre e in 20 giorni è riuscito in ciò che i governi precedenti non hanno potuto fare: rispondere pienamente alle direttive europee relative alla colletta del sangue degli italiani; non di tutti ovviamente, solo di chi è abituato ad essere spolpato vivo, il solito ceto medio-basso.

Le parole d’ordine sono state chiare e precise: rigore, crescita ed equità.

Ora, sul rigore, nessun dubbio; queste riforme certamente sono fatte di sangue e lacrime amare.

Sarebbe invece utile capire cosa s’intende per crescita. Se aumenta la tassazione diretta e indiretta mentre le entrate familiari , senza contare l’incidenza delle tasse, restano invariate o addirittura diminuiscono, allora come ci potrà essere crescita?

Ma è l’ultimo punto che fa davvero ridere, guardiamo le principali novità per capire il perché.

--AUMENTO ACCISE SUI CARBURANTI. Gli effetti immediati li abbiamo avuti subito, andando al distributore. Per la benzina l’incremento è di circa 11 centesimi (Iva compresa), per il diesel di 13,6 cent, per il Gpl di circa 17 cent.

--IVA. Da Ottobre 2012 le aliquote Iva del 10% e del 21% saranno aumentate di 2 punti percentuali e da gennaio 2014 ci sarà un ulteriore aumento di 0,5 punti. Questo significherà aumenti su tutto quello che compriamo, sia che si tratti di beni di prima necessità sia di altri beni. Trattandosi di un’imposta indiretta, l’Iva riguarda indistintamente tutti quanti; quindi ovviamente grava sui ceti più deboli, cioè quelli su cui un aumento generale dei prezzi pesa tanto. Quindi, bonjour equità!

--ICI. Ritorna l’Ici sulla prima casa. Tempi nuovi, termini nuovi! Ora si chiamerà Imu (imposta municipale unica). Le aliquote saranno dello 0,40% sulla prima casa e dello 0,75 sulle altre.

E’ previsto un 60% di rivalutazione degli estimi catastali. Da notare che la Chiesa ne è ancora esente! Quindi niente tasse su tutti i suoi immobili, mentre il disoccupato o il pensionato dovranno mettere qualcosa da parte per la tassa sulla loro casa. Tra l’altro la stessa Unione Europea ha avviato delle indagini relative a questi privilegi immotivati che si risolvono in aiuti di Stato. Per ora la Chiesa, tra totale esenzione dell’Ici e Ires al 50%, guadagna almeno 2 miliardi all’anno.

--PENSIONI. Si passa dal sistema retributivo a quello contributivo. Questo significa che le pensioni saranno ora calcolate sulla base dei contributi versati e non più facendo riferimento alle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro.

Aumenta anche l’età per il pensionamento: per le donne è a 62 anni (dal 2018 andranno a 66 anni), ma potranno continuare a lavorare fino a 72; gli uomini già dal 2012 andranno in pensione a 66 anni e anche loro avranno la possibilità di lavorare fino a 70 anni. Per i lavoratori autonomi l’età sarà di 66 anni e 6 mesi per gli uomini e di 63 anni e 6 mesi per le donne.

Scompare la pensione di anzianità, ora si chiamerà anticipata. E per una pensione anticipata chiedono 41 anni e un mese di contributi per le donne e 42 anni e un mese per gli uomini. Fermo restando che chi sceglierà questa via sarà penalizzato.

Come dire, ormai è più semplice vincere al milionario che arrivare alla pensione! E non è catastrofismo, i numeri parlano chiaro. Già con l’attuale situazione del lavoro intermittente, flessibile o inesistente questi numeri sono da capogiro; se poi pensiamo che il prossimo anno ci aspetta un’altra stangata di riforma che certamente ne aumenterà la flessibilità (e questo potrebbe voler dire anche accogliere le spinte dell’Unione europea verso i licenziamenti facili), la pensione sarà solo un miraggio! Sui prossimi ritocchi le parole di Monti sono sufficienti: "certe riforme del welfare devono essere fatte attraverso la modifica dello statuto". Allora pensiamo ad un giovane neolaureto. Mettiamo che sia fortunato e che trovi lavoro a 26-27 anni, lo assumono a tempo determinato, 3 anni. Alla scadenza tutto da rifare, di nuovo alla ricerca, finchè non troverà di nuovo un’occupazione, ancora una volta a tempo determinato o magari a tempo indeterminato, ma tanto lo potranno licenziare quando vorranno. E ancora punto e d’accapo. Quale potrà essere la sua stabilità nel presente? Nessuna. E quanti contributi potrà versare per il suo futuro?

E’ poi previsto il blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all'inflazione, blocco che riguarderà tutte le pensioni d’importo almeno doppio del minimo, 480 euro.

Sempre ispirati dall’equità, questi signori hanno poi aumentato i contributi per autonomi e agricoltori. Certo! Quale fascia potrà mai essere più forte e ricca di quella degli agricoltori? E’ proprio arrivato Robin Hood!

--GARANZIA STATO SU PASSIVITA’ BANCHE. Il ministero dell’Economia “è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni”.

--TRACCIABILITA’ 1000 EURO. I pagamenti in contanti non potranno più superare l’importo di 1000€. Questo in conformità ad una linea di tendenza volta a rendere sempre più astratti i pagamenti, per ricorrere a meccanismi che facciano riferimento a sistemi bancari.

--IRPEF. Guarda caso non è stata introdotta l’irpef del 46% sui redditi dai 75.000€ in su, eppure sarebbe stato un fattore di perequazione non indifferente. Ma Monti ha preferito accontentarsi di un meno equo aumento a livello regionale, dallo 0,9% all’1,23.

--TASSA SUI CAPITALI SCUDATI. Sarà dell’1,5% la tassa sui capitali scudati, alias di quei capitali ottenuti per lo più illecitamente all’estero. Questi capitali fino a qualche anno fa venivano normalmente “ripuliti” in Italia ricorrendo alla criminalità organizzata che chiedeva in cambio almeno il 40% dell’importo. Con Super Tremonti questi signori hanno avuto un maxi-condono, perché era lo Stato stesso a ripulirli….al 5%. Ora monti tassa con l’1,5%. Della serie:ci prendono in giro e lo fanno stando seri.

Sono poi previsti sgravi fiscali per le imprese che assumano giovani e donne e una riorganizzazione delle province volta ed eliminare gli sprechi. In realtà le avrebbero potute eliminare totalmente, dal momento che si tratta di scatoloni che servono solo a “sistemare” qualcuno e garantirgli uno stipendio senza dover fare molto.

Infine neanche l’ombra di una patrimoniale. I nostri supereroi hanno preferito togliere a chi già aveva poco piuttosto che adottare una politica di redistribuzione della ricchezza tassando i grandi patrimoni. Così facendo, pur applicando un’aliquota molto bassa si sarebbe coperto almeno un quarto dell’intera manovra. Basti pensare che il 45% della ricchezza nazionale, pari a 3.700 miliardi di euro, è detenuto da appena il 10% della popolazione italiana. Ma nell’ormai solito stravolgimento dei valori la vera tutela sociale è per i ricchi, a cui farà il solletico la tassa su auto di lusso, sulle barche e sugli aerei. Certo, chi è tanto sventurato da non avere almeno un aereo in garage!

Neanche l’ombra di strumenti che garantiscano una vera lotta all’evasione fiscale, che da sola, se fatta seriamente, avrebbe garantito nella peggiore delle ipotesi un ritorno di almeno 5 volte quello della manovra approvata. Né tanto meno si è pensato di ridurre le spese militari, anzi, continuiamo a spendere miliardi, come se dovessimo affrontare nell'imminenza una terza guerra mondiale. E meno male che “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, perché altrimenti chissà quanto avremmo speso!

Con questa analisi lucida e spietata che sottoponiamo all'attenzione di chi ci legge, invitiamo ad una riflessione doverosa sugli effetti che una manovra economica di tale portata può avere sulla qualità della vita della gente.

Insistiamo su questo argomento perchè siamo assolutamente convinti che l'economia non può depauperare le persone della propria esistenza e per questo già in scritti precedenti affermavamo il primato della politica sulla finanza.

E’ altresì vero che una cura radicale per un malato terminale spesso non porta a nessun tipo di miglioramento, anzi conduce ad una accelerazione della fine, a meno che non si opti per un mutamento radicale di strategie, per il quale necessita un altro tipo di coraggio e di intervento.

Il gioco sporco che negli ultimi decenni è stato messo in atto dall'alta finanza internazionale a discapito di interi Paesi e di interi popoli, ricadendo peraltro sugli stessi sistemi bancari e tra banche e banche delle stesse Nazioni e alle volte pure degli stessi gruppi di potere, sta dando i suoi malevoli frutti.

La ricaduta sull'Europa tutta di questo meccanismo è palese da tempo, in precedenza avevamo segnalato come lo strano gioco di caduta ad effetto domino in senso orizzontale e verticale avesse già interessato il territorio europeo(Irlanda- Portogallo- Islanda- Spagna-Grecia) per poi in maniera virale pervenire fino a quelli che erano considerati Stati solidi.

Sembrava tutto preordinato, solo che nessuno sembrava accorgersene, ed era vero, poiché interi banchi di nebbia mentali e finto-ludici hanno avvolto generazioni di esseri umani che solo allo svelarsi delle coltri bianche ne stanno semicomprendendo gli effetti.

Va inoltre considerato che la capacità di frastagliare e spaccare qualunque tipo di contrapposizione a questo procedimento è stata sicuramente fortissima e, sopratutto, silenziosissima, venefica; non si può spiegare in altra maniera la non-reazione.

E per reazione intendiamo la proposizione di un modello di sviluppo totalmente contrastante con quello attuale, perché delle due l'una: o siamo convinti di essere in una fase epocale oppure continuiamo a essere zombie. Non volendo essere dei morti viventi, perché non lo siamo mai stati, riteniamo che a cambiamenti forti si risponda in maniera forte almeno in termini esistenziali e culturali, armi importantissime per combattere questo status quo.

Anteporre a un ordine di pensiero un altro ordine di pensiero che sortisca effetti positivi e non negativi, che riporti l'uomo al centro della propria vita e a non essere agito dalla stessa, che ricrei l'armonia e la bellezza e non la corsa al denaro e al profitto, che lasci ritrovare il tempo di pensare, scrivere e imparare non a "cliccare", a digitare e a non- pensare.

Solo un uomo diverso può apportare cambiamenti a questo modello di crescita e non c’è neppure bisogno di inventarselo, basta ritrovarlo in se stessi.


Vincenza Bagnato

Antonio Toscano

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