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martedì 29 novembre 2011

UN CALCIO ALLA POLITICA

Un saluto a tutti i nostri amici lettori, oggi riuniti per assistere all'ultima giornata di ritorno dello scontro del secolo: Popolo italiano contro Governo.

La lunga ed estenuante partita di andata ha visto uscire sudato, stanco ma vittorioso il popolo italiano, che dopo diciassette anni ha mandato a riposo negli spogliatoi il IV governo Berlusconi. Senza lasciare tempo di riposo alla squadra avversaria, tornano in campo forze fresche. Con le pive nel sacco i vecchi giocatori hanno dovuto salutare i campi dello scontro, lasciando spazio a figure più forti e competenti di loro in materia.

I l neo presidente/capitano/allenatore/ministro della squadra, Mario Monti, rassicura i pochi tifosi che ultimata la campagna acquisti il team sarà invincibile. Mario Monti già membro del gruppo Bilderberg, consigliere della Coca Cola Company, presidente della Commissione Trilaterale (organo dell'elite economica mondiale che ha lo scopo di tessere i destini del mondo) ha deciso di guidare una nuova squadra puntando al vertice della classifica. Ma vediamo i componenti della squadra: tra i pali l'attempata nonnina Anna Maria Cancellieri, ministro dell'interno, una donna ormai sfiorita, che protetta dai compagni di squadra non correrà pericoli.

In difesa gli alti nomi della finanza internazionale abilissimi nell’attuare la tattica della CRISI programmata: il diplomatico Giulio Terzi, ministro degli affari esteri. Ex ambasciatore italiano a Washington , deve agli States e ai rapporti contratti negli anni di carriera con la NATO, il suo incarico nell'attuale rosa.

Il sottosegretario Antonio Catricalà, prenderà il posto dell'uscente Letta. Avvocato e docente universitario con una certa affinità col mercato del gas e dell'energia elettrica e la sua privatizzazione. Al fianco di Catricalà l'imprenditore ex presidente dell'Enel, ora ministro del turismo, Piero Gnudi. L'affinità “elettrica” che li unisce farà del compartimento centrale, un muro difficile da sfondare per gli avversari.

Il trequartista sarà Fabrizio Barca, Ministro per la coesione territoriale, ora costituente l'entourage più potente di controllo europeo ed ex presidente dell'Unità e del Comitato Politiche Territoriali dell’ O.C.S.E.(organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa), l'occhio di Sauron che tutto vede e tutto e puote.

Ogni squadra che si rispetti ha il suo raccomandato: Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, molto vicina alla Chiesa e ai suoi soldi, ora coprirà il ruolo di esterno alto, nonché ministro per la cooperazione internazionale. Rappresenterà il pio del gruppo, quello col grembiule meno sporco, ma la sua presenza rappresenta solo una tattica per confondere gli avversari.

Il centrocampo offensivo sarà costituito dal ministro della difesa l'ammiraglio Giampaolo di Paola, presidente del comitato NATO in Italia, pluridecorato a stelle e strisce.

Il ministro dell'istruzione sarà Francesco Profumo, presidente del C.N.R. Italiano e consigliere dell'amministrazione di Unicredit, Telecom, FIDIA e Reply, centravanti di sfondamento abile ad aprire varchi laddove il governo precedente non poteva arrivare.

In attacco anche Elsa Fornero, ministro delle pari opportunità, ex vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e membro della commissione di esperti valutatori presso la Banca Mondiale.

Completano la rosa: Dino Pietro Giarda, ministro dei rapporti col parlamento; Enzo Moavero Milanesi, ministro alle politiche europee; Corrado Passera, ministro allo sviluppo economico, infrastrutture e trasporti; Mario Catania, ministro alle Politiche Agricole; Corrado Clini, ministro dell'ambiente; Renato Balduzzi, ministro della salute; Lorenzo Ornaghi, ministro ai beni e attività culturali.

Arbitra l'incontro il ministro alla Giustizia la giurista Paola Severino di Benedetto, rappresentante dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane già avvocato di Eni e Telecom. Sarà lei garante del fairplay in campo, e tutelerà ambo le parti: il governo e i ministri.

La squadra del Governo scenderà in campo con la classica divisa, giacca e cravatta per gli uomini e tailleur per le donne, tutti con grembiule bianco alla vita con inserti in oro rappresentanti la squadra... e il compasso.

La squadra del popolo italiano gioca con: universitari e studenti in porta, piccole e medie imprese in difesa, operai, pensionati e disoccupati in attacco. Tutto è pronto, nessuno resti a casa a guardare, tutti siamo chiamati a giocare. Ma ecco il fischio dell'arbitro. . .

Christian Basile

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