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domenica 6 febbraio 2011

QUESTO PARLAMENTO...


Questo parlamento deve cadere! Deve cadere in quanto non rappresentativo delle reali esigenze del Popolo Italiano; Esso è troppo distante da ciò che, al di la' di quanto viene proposto e propinato dai mass- media telecomandati, avviene nel Paese. Con le dovute distanze, teniamo a precisare che gli ultimi avvenimenti all'interno dei due poli e persino alle loro ali e al centro non sono di sicuro la risoluzione ne' prossima ne' futura dei problemi dell'Italia, poiché siamo sempre più convinti di quanto già affermato, ossia che gli sconvolgimenti -veri o fittizi- all'interno dei partiti, altro non sono che beghe personali finalizzate all' affermazione dei singoli o, tuttalpiù rispondenti a dettami di logiche internazionali e selvaggiamente neo-liberiste che quindi non prevedono il bene dei Popoli. Lo scollamento tra politica e cittadini è ormai evidente eppure si continua a fingere che tutto vada bene; il tasso di disoccupazione è a livelli mai raggiunti, le prospettive di lavoro sono sempre più lontane, regolarmente chiudono fabbriche e imprese di medio o alto livello, bene che vada gli stessi spostano i loro interessi all' estero (vedi ultimamente OMSA- trecento operaie senza futuro). Il numero dei poveri è in costante aumento e abbraccia ormai fasce sempre più ampie della popolazione, la sanità fa' acqua da tutte le parti, la giustizia, a parte le note regioni dove non è mai esistita; è ormai solo oggetto di chiacchiere da salotto e intanto le carceri scoppiano, i detenuti vivono in condizioni disumane con relativo aumento di casi di decesso per suicidio... o altro (vedi Cucchi). Del resto non sarà casuale se alcune classifiche internazionali vedono l' Italia occupare la stessa posizione in termini socio- economici pari a quella, col dovuto rispetto, del Burkina- Faso per qualità della vita. E così vengono tagliati i fondi alla ricerca , alla scuola ,all'università e alla cultura, per incrementare, obbedienti al comando della sacra trimurtì Londra - Washington – Tel Aviv, le spese per gli armamenti. Sappiamo bene che tutto questo rientra in un progetto più grande finalizzato a instupidire le persone e renderle sempre meno Popolo e sempre più consumatori - cannibali di se' stessi, ma davvero non riusciamo a capire dove si voglia arrivare. Ora se provassimo a rimettere in gioco tutto, anche cambiando le regole e tornassimo a considerare la politica come una cosa che ci riguarda direttamente e non soltanto rimanendovi semplici spettatori agiti e
agitati, ma tornando ad esserne protagonisti come insieme di esseri umani e non di numeri, forse potremmo non soltanto garantire un futuro migliore alle prossime generazioni, ma anche creare una Resistenza di molti a un dominio di pochi e spesso senza volto; bisogna prendere coscienza dell'esistente e con coraggio avviare un cammino di cambiamento epocale e valoriale. Non è impossibile: in altre parti del mondo stanno cercando di invertire la tendenza globale e mondialista reale causa di questo sfacelo, per farlo bisogna entrare nel terzo millennio convinti di abbracciare nuove soluzioni che accantonino quanto finora verificatosi e rileggano la modernità in chiave assolutamente ri-voluzionaria. Ecco perché un siffatto parlamento, oltre ad essere vecchio e stantio, non permette lo sviluppo di innovazioni; muoversi dentro la gabbia del bipolarismo non risolve nulla se non imbrigliare le migliori energie del paese e tutto, a nostro dire, in assoluta malafede; del resto basti considerare che il Senato sembra più un museo delle cere che un organo istituzionale. Quindi , tutti a casa, con parsimonia per il bene della comunità, pronti a rileggere la Politica in un altra maniera che non sia solo quella delle comari nei cortili mentre alle spalle altri, sogghignando, rubano il futuro ad intere generazioni!
Antonio Toscano
Diana Gerace

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