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lunedì 20 settembre 2010

Politica e dintorni


Pensando al risveglio improvviso del “bello( si fa per dire) addormentato” Fini qualcuno ha già ipotizzato la fine della cosiddetta Seconda Repubblica, ovviamente consequenziale ad una imminente e solo supposta caduta berlusconiana. Oltre a nutrire fortissimi dubbi circa l’esistenza stessa di una Seconda Repubblica, le cui caratteristiche non sono state poi cosi diverse da quelle della Prima se non per questioni di sigle, reputiamo utile soffermarci sul quadro politico odierno. Il sistema politico italiano è diventato visibilmente terreno di scontro tra medesimi poteri costituiti e dipendenti da centrali di potere esterne ai confini nazionali. È importante sottolineare la comune casa di provenienza delle parti che oggi, si fanno guerra.
All’origine fu Fini che, risvegliatosi dopo anni di connivenze e benefici derivanti dal “berlusconianesimo” , se ne uscì con la questione morale incentrata sui processi al - fino ad allora - fedele alleato, portando alla creazione di un partito-corrente interno alla maggioranza chiamato, non molto originalmente, “Futuro e Libertà”. Tornando alla comune casa di provenienza delle fazioni oggi in contrasto, non dovrà quindi apparire cosi strano un iniziale coinvolgimento – oggi accantonato, forse perché i tempi non si sono reputati ancora maturi o perché il fine realmente perseguito era un altro – di D’Alema nel processo di “redenzione” finiana. Berlusconi appare oggi dunque in crisi, ma affronta il problema come si trattasse di un fantacalcio politico tentando di raccattare qui e la persone “responsabili” non per salvarsi le chiappe – malpensanti che siete! – ma per il bene della Nazione, che ha urgente bisogno delle riforme che lo riguardano personalmente. In tutto ciò è buffo notare come “forze destre” sedicenti avanguardiste ma che hanno dimenticato – a furia di guardare cosi “avanti”può succedere! – il soggetto delle loro lodi, elogino le relazioni, del tutto personali e senza alcuna reale valenza politica per l’Italia, intessute dal cavaliere al di fuori dei dettami USA. Che i legami di Berlusconi con i “dissidenti” internazionali non hanno nulla di eroico né di rivoluzionario, basterà ricordare che questo 16 settembre a Sigonella, bypassando gli enti civili responsabili del traffico aereo (Enav e Enac), è atterrato il primo degli otto velivoli senza pilota UAV dell’US Air Force previsti da un accordo top secret firmato nel 2008. Tali velivoli specializzati nello spionaggio, che ufficialmente potranno essere utilizzati per “questioni umanitarie”, oltre ad essere pericolosissimi viaggiando sulle rotte civili ed essendo – per stessa ammissione dei responsabili americani – “ soggetti a rischi d’incidente maggiore rispetto a tutti gli altri velivoli a causa della sensibilità ai cambiamenti ambientali e alle interferenze” serviranno per missioni nel Mediterraneo e in Afghanistan. Il tutto mentre anche a “sinistra”, è un gran casino: tra un Di Pietro sempre più leader del Pd - ma sempre meno incline ad esporre un programma alternativo di governo oltre agli slogan in salsa paesà – e un Bersani invece con la vena autodistruttiva per alleanze strampalate e inattuali da decenni, il ruolo del vero vincitore strategico lo gioca Vendola che riscuote consensi alla base ma forti ostruzionismi dai colleghi politicanti e che finirà o per non passare o per passare adeguandosi ai minestroni cui il centro-sinistra è solito presentarsi alle consultazioni elettorali. L’ipotesi centrista si potrebbe, a questo punto, dimostrare la vera beneficiaria dello scontro in atto. Ma oltre ad una debolezza insita nei partiti centristi, subentrano a porre rimedio i chiari avvertimenti dei vertici - Udc siciliani.

La situazione non muta, dunque. Il 28 settembre si terrà in aula il discorso del capetto della colonia italiana che probabilmente si risolverà con il solito teatrino politico, con o senza governo tecnico. Una cosa è certa, nulla muterà nelle nostre vite : il reale cambiamento non passa per le vie dei Palazzi.


Marco Masulli

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